Movimento Futuro Italia

Manifesto dei Valori

PREMESSA
Quando il mondo intorno a noi dimostra incapacità di esprimere le proprie potenzialità progettuali, si rende necessario che uomini e donne, cittadini di buona volontà sappiano riappropriarsi del proprio pensiero. Un pensiero che non sia più “calcolante” bensì “pensante” per esprimere in una rinnovata coscienza del rispetto delle regole che ravvisino nei principi etici intangibili l’elemento essenziale della propria umanità. Uomini e donne che vogliano testimoniare che l’unica libertà che abbiamo il diritto di chiedere è la libertà di cercare di essere, non come altri ce lo impongano con le proprie visioni, ma come ciascuno di noi all’interno della propria libertà concepisce e condivide il bello ed il senso profondo della propria umanità.
DICHIARAZIONE
Noi vogliamo essere questi uomini e donne di buona volontà e perciò sentiamo di voler affermare apertamente in questo manifesto che: Noi che ogni giorno insegniamo ai nostri figli il valore dell’amore e della libertà che sottendono l’esistenza umana non possiamo più attendere che questo esasperato individualismo illiberale e perverso inghiotta le speranze per le quali uomini liberi hanno fortemente combattuto nel corso della storia. Noi non possiamo più accettare che questo capitalismo di sottrazione riduca l’uomo ad una entità economicistica che rincorrendo l’effimero delle illusioni dimentichi le finalità per le quali è stato creato e verso le quali deve tendere.
CONSAPEVOLEZZA DI APPARTENENZA
Noi rivendichiamo con orgoglio tutto il nostro passato fatto di ombre e di luci, di lotte sociali e civili, di emigrazioni ed immigrazioni, grati alle generazioni che hanno reso protagonista la nostra Italia nelle arti, nella cultura e nella scienza. Noi ci sentiamo di affermare con fierezza la nostra vocazione europea, che ha reso l’Italia, intellettuale e politica, protagonista nella costruzione dell’Unione Europea riconoscendo il fondamentale contributo delle donne nello sviluppo delle nostre famiglie e del nostro Paese, donne che costituiscono la spina dorsale della nostra società ed alle quali troppo spesso non vengono attribuiti il ruolo e la dignità che meritano. Noi pur constatando, preoccupati, l’attuale decadimento del nostro tessuto sociale e della vita politica ed istituzionale nonché l’assenza di una valida struttura etica e valoriale, volta al conseguimento del bene comune non crediamo che il mondo, ancorché attraversato da correnti di sfruttamento sociale, di sopraffazione e prevaricazione politica, di imperialismo economico, non possa riscattarsi e riscoprire il bello dello sviluppo integralmente umano e della crescita equilibrata, sostenibile e solidale anche a livello economico.
CONVINZIONI
Noi siamo certi che l’uomo senza progetti è un uomo senza futuro e gli uomini che oggi vivono per il “carpe diem” dimenticano le proprie origini umane, le proprie finalità sociali e corrono dietro chimere economico-finanziarie perdendo così la propria identità. Noi non temiamo il corso del tempo che impone una dinamica veloce dei cambiamenti; sappiamo che la società si evolve cambiando obiettivi, significati e riferimenti adoperati, ma noi siamo convinti che in termini etici pur adeguando la forma esteriore, il contenuto resta sempre e comunque fondato sull’originario significato. Così Noi, anche se chiamati a rivedere ed aggiornare termini e concetti attinenti a società, stato, impresa, lavoro e famiglia, sappiamo che però nella reale evoluzione, il loro contenuto non cambia perché riguarda l’essere umano e che mutatis mutandi dobbiamo inserire questo contenuto in un nuovo modello di sviluppo, in cui le ideologie siano ridimensionate; un modello che sia in grado di arginare gli spazi degli integralismi e dei fondamentalismi che sostengono le chiusure mentali e concorrono a rinnovare atti di inconsulto e disumano terrorismo.
OBIETTIVI
Noi non possiamo più permettere che queste chimere che illudono giovani e adulti sostituendo il concetto di sviluppo con il concetto di crescita economica, quando non più ottusamente, con quello di arricchimento, affermazione e successo mediatico personale, continuino a trasformare l’essere umano in una macchina individualista e senza valori. Noi non possiamo più accettare che i nostri giovani siano privati dei loro orizzonti e del loro futuro, rivendichiamo per essi il diritto ad una dignità piena sostenuta da un’azione di sviluppo umano integrale dove ciascuno possa trovare nel lavoro la sua dimensione esistenziale in termini sociali, economici e politici. Noi ci impegniamo a ricercare ed attuare questo modello tripartito in termini di settore ma con una trasversalità etica nelle tre configurazioni socio-economiche quali la giustizia redistributiva nei pubblici servizi erogati dallo Stato, la giustizia commutativa che deve divenire fondamento dei rapporti economici del mercato e la giustizia mutualistica che sottende lo sviluppo del terzo settore. In tale contesto noi siamo preparati a creare strutture umane e tecniche per riparare e limitare tutti i danni che deriveranno dal cattivo uso delle nuove tecnologie le cui configurazioni possono essere riassunte nelle quattro fondamentali aree di ricerca quali le info-bio-nano e cogno tecnologie. Noi non accettiamo perciò questo assurdo clima di martellante “globalizzazione”, che ci rende staticamente ingabbiati perché non dimentichiamo che i sentimenti ed i bisogni esistenziali rimangono costituenti vitali della vita dell’uomo, il quale non ha il diritto di creare a suo piacimento nuove categorie di strumentalizzazione e di esclusione anche quando lo faccia attraverso legittime istituzioni. Noi non accettiamo le circostanze di “sfacelo” in cui versano milioni di persone in condizioni di “schiavi liberi” come nuova categoria di “Schiavi” sfruttati per mero profitto e bisogni indotti dalla modernità: vittime di realtà economiche messe in atto da alcuni Sistemi per raggiungere, mascherandolo come successo economico, l’effimero traguardo di riservare “bonus” per i propri managers, misurati sulla quantità di profitti generati e non sul valore aggiunto in termini di “bene comune”. Noi non temiamo che qualcuno possa tacciarci di utopia, perché siamo convinti che l’uomo possiede dentro di sé tutte le potenzialità, attitudini e qualità per salvaguardare la propria dignità e riscattarsi in termini di umanità. Noi non temiamo i nuovi tempi della globalizzazione inaspriti dalle quattro perniciosità trasversali: accelerazione, superficialità, velocità e violenza, perché siamo certi di poterli rimodellare seguendo una linea guida trasparente che per noi è l’etica. Noi vogliamo sottolineare con forza che, al di là di tutte le difficoltà e le incomprensioni, noi siamo certi che il risultato arriverà nella misura in cui saremo determinati a testimoniarlo con il nostro operato e noi lo siamo, perché alla base della nostra azione esiste un principio etico di riferimento al quale siamo saldamente ancorati.
RINASCIMENTO CULTURALE ED ETICO: ITALIA-EUROPA-MONDO
Noi, consapevoli di tutto questo e che crediamo in un’Italia protagonista di sé stessa, ci rivolgiamo ad altri cittadini come noi che vogliono impegnarsi ad un vero rinascimento culturale e sociale per riscoprire che il vero fine da raggiungere è la “ricostruzione dell’uomo” in cui il valore centrale sia veramente l’essere umano in tutti i suoi aspetti e la sua finalità di perseguire il bene comune inteso come realizzazione delle condizioni per il pieno sviluppo di ogni persona. Noi vogliamo una società che valorizzi il merito nelle arti, nella cultura, nella scienza, nel lavoro e nell’impresa e non già una società il cui governo invece di “fare” continui incessantemente a “straparlare” nei rigurgiti della vecchia politica, determinando una sfiducia generalizzata nella politica e nelle istituzioni. Noi vogliamo una società rinnovata nei sentimenti e nell’azione proiettata in Europa e nel mondo, che non tema di riaffermare e manifestare apertamente che l’etica nei suoi principi sia e debba essere universalmente riconosciuta come guida esistenziale della vita dell’uomo, nella quale vigila una coscienza morale che afferma inesorabilmente che: tutti gli uomini hanno pari dignità morale; tutti gli uomini hanno una libertà che non può essere limitata se non da principi morali; tutti gli uomini hanno diritto ad esprimere le proprie potenzialità in un ambito di sviluppo integrale; tutti gli uomini hanno l’obbligo di contribuire, politicamente ed in maniera pacifica, ciascuno secondo le proprie possibilità, al miglioramento delle condizioni della società o gruppo sociale a cui appartengono come obiettivo di bene comune propriamente inteso; tutti gli uomini hanno il diritto all’eguaglianza in una piena interdipendenza di reciproca responsabilità, a prescindere dalla storia, dai confini e da qualsiasi differenza o diversità fisica, psichica, politica, etnica, di censo, di genere, di lingua, di religione e di tradizione, ai fini della costruzione di un tessuto di piena responsabilità; tutti gli uomini hanno diritto non solo a pari opportunità, ma soprattutto a pari presupposti laddove la differenza determini manifesti svantaggi per il diverso; tutti gli uomini sono un pensiero del loro Creatore e “ogni uomo è chiamato a uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione. Fin dalla nascita, è dato a tutti in germe un insieme di attitudini e di qualità da far fruttificare: il loro pieno svolgimento, frutto a un tempo dell\'educazione ricevuta dall\'ambiente e dello sforzo personale, permetterà a ciascuno di orientarsi verso il destino propostogli dal suo Creatore. Dotato d\'intelligenza e di libertà, egli è responsabile della sua crescita, così come della sua salvezza. Aiutato, e talvolta impedito, da coloro che lo educano e lo circondano, ciascuno rimane, quali che siano le influenze che si esercitano su di lui, l\'artefice della sua riuscita o del suo fallimento: col solo sforzo della sua intelligenza e della sua volontà, ogni uomo può crescere in umanità, valere di più, essere di più.”

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